Il meraviglioso Cicciapelliccia /

Edith guardandosi allo specchio, dichiara di non saper fare nulla o meglio “questo era quello che pensavo”. E racconta la sua recente avventura, foriera di un cambiamento per lei epocale, di una tappa significativa nel suo percorso di crescita. L’occasione è il compleanno della mamma e il suo desiderio di regalarle il misterioso Cicciapelliccia, nominato dalla sorella. Indossato il suo piumino fucsia, si precipita in un affollato quartiere francese per trovare l’oggetto del desiderio, del quale però ignora l’aspetto e la sostanza. Si intrufola nelle botteghe interrogando i vari negozianti. Il panettiere Monsieur Jean, che dichiara di non conoscere nessun Cicciapeloso, ma le regala gentilmente una brioche calda. Anche la fioraia Wendy non possiede un Cicciamolliccia, ma le offre un quadrifoglio portafortuna. Nella boutique di Mimì non trova alcun Cicciapiumino, ma riceve un bottone di madreperla. Dall’antiquario Emmet ottiene un rarissimo francobollo della Marina inglese. Infine approda dallo scorbutico macellaio Theo che la caccia in malo modo dal negozio …Impaurita e ormai rassegnata all’impossibilità di reperire il misterioso oggetto, la piccola scappa all’aperto, dove finalmente vede spuntare uno strano esserino rosa, soffice e ciccioso, senza alcun dubbio quello che cercava. E immagina tutti i suoi possibili usi: come cuscino, sciarpa, massaggiatore personale, piumino per la polvere, pennello per dipingere. A questo punto deve prenderlo...
Proseguendo nella narrazione fiabesca della “diversità”, l’autrice de I cinque malfatti ci regala un albo dedicato all’insicurezza e alla creatività dell’infanzia